Storia
Ha 817 anni il nostro Ospedale (1183 - 2000) e una duplice intestazione: San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona.
La storia prestigiosa del San Giovanni di Dio, il primo dei due Ospedali , oggi riuniti, che si illuminò nel suo percorso anche del fulgore della Scuola Medica Salernitana, ebbe inizio nel mese di aprile 1183, per la lungimirante e benefica iniziativa di Matteo d'Aiello, già consigliere di Guglielmo d'Altavilla re di Sicilia e dei successori.
La sede originaria dell' ospedale - il primo a conduzione laica
- era ubicata nella Salerno medievale, sulla riva del Fusandola, all'attuale civico 52 di Via Portacatena, come ancora testimonia la struttura architettonica della palestra nella Scuola Media "Giovanni Lanzalone" che sorge sullo stesso sito.
L'ospedale ebbe, alternativamente, il nome "San Giovanni e San Biagio" prima, e "San Giovanni di Dio" poi, quando fu rilevato nel 1614 dall'ordine dei Fatebenefratelli che lo governarono nella sede originaria per 252 anni (1614 - 1866).
Nel 1921, nella nuova sede di Via Michele Vernieri 16, si "riunì" con l'altro fondato dal Comune di Salerno nel 1873 grazie al cospicuo lascito del marchese Giovanni Ruggi d'Aragona ubicato all'inizio di Via Mercanti.
La tragica alluvione che devastò Salerno nella notte del 25-26 ottobre 1954 (350 vittime), evidenziò l'inadeguatezza della sede di Via Vernieri e determinò la necessità di un complesso ospedaliero nuovo, adeguato all'incremento demografico e all'evoluzione della medicina, realizzato poi in località San Leonardo, su progettazione dell'ing. Matteo Guida e aperto informalmente nel dicembre 1980 a seguito del terremoto del 23 novembre.
II logo, concepito dal medico-scultore Pier Francesco Mastroberti e realizzato in ceramica alveolata dal prof. Andrea Guarino e dallo stesso scultore, interpreta, con l'eleganza stilistica che è del medico, i tre elementi dell'intestazione: Ospedale San Giovanni di Dio - Ruggi d'Aragona.
San Giovanni di Dio è nel santo che accoglie il malato, Ruggi d'Aragona è nello stemma marchesale; il concetto d'ospedale, poi, è raffigurato - "non già con rigore scientifico ma con sicura efficacia scenografica" - nell'evoluzione del DNA umano: questo significano, difatti, i tre listoni colorati che, liberamente, evolvono nello spazio; il cirro da cui si dipartono i tre listoni, infine, rappresenta il dolore umano che si sublima.
Dello stesso scultore Mastroberti è il monumento a Padre Pio che confessa, a ricordo della guarigione miracolosa, avvenuta nel nostro ospedale il 1 novembre 1995, che portò alla beatificazione il Santo cappuccino.
Padre Candido Gallo - cappuccino
*Da `Gli Ospedali Riuniti "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona". Origini ed evoluzione 1183' - 2000', Padre CANDIDO GALLO. PATRIZIA DE MASCELLIS, ed. IL SERAFICO, Salerno 2002